LA SCUOLA AI TEMPI DEI NOSTRI NONNI
-Nonna, raccontami com'era la scuola ai tuoi tempi.
- D'accordo, vediamo.
(Andare) a scuola in un vecchio monastero
dei frati Cappuccini . Questo monastero dopo che i frati si (essere) trasferiti
(essere) stato trasformato in una scuola
elementare. In quella scuola le aule (essere) grandi ed alte. L'unica fonte di
riscaldamento (essere) delle vecchie stufe a legna che
(venire) alimentate dai bidelli. Quado
(esserci) maltempo, le stufe
(fare) fumo e
(venire) spente così gli scolari
(rimanere) al freddo.Sulla cattedra la
maestra (avere) una verga con la quale
(colpire) le mani degli alunni per
punizione oppure ci (fare) stare in ginocchio sui grani di
mais dietro alla lavagna. Ogni mattina controllava se (avere) le mani sporche e se lo
(essere) ci
(mandare) alla fontana gelida del paese a
lavarle. Solo con le mani ben pulite ci (lasciare) entrare in classe. Finita la
scuola, (recarsi) da un sarto dove
(andare) ad impare il mestiere. Per la
scuola noi (indossare) un grembiule con il colleto
bianco. Siccome io (abitare) lontano
(recarsi) a scuola a piedi e
(dovere) camminare tanto. Non
(avere) lo zaino ed i libri li
(portare) a mano o nella cartella. I
quaderni (essere) solo 2: uno a righe ed uno a
quadretti con la copertina nera. Per scrivere noi ((usare) delle matite e poi quando
(diventare) bravi
(esserci) i pennini che
(venire) intinti nel calamaio pieno
d'inchiostro che (trovarsi) sul banco e ogni volta
(venire) riempito dalla
maestra.
La classe era arredata con dei banchi grigi con il piano nero, la seduta era
collegata allo scrittoio. La lavagna (essere) nera, si
(usare) solo gessetti
bianchi.
Ogni mattina come (arrivare) la maestra si
(fare) il nome del padre e la
preghiera.
(Tratto da http://laboratoriodistoria.jimdo.com/la-scuola-dei-nostri-nonni/)